Il ritorno di Rustie

di 2bePOP - 5 marzo 2013

rustie_c_madsperch_01 Prima e in anticipo su tutti, lui c’era. C’era, col viso brufoloso da eterno teenager che ancora adesso, alla soglia dei 30 anni, gli rimane appiccicato addosso. C’era nel 2007, quando voi eravate ancora a farvi le seghe sulla fidget, mentre in una stanza da letto qualsiasi dell’isolato a sud di Glasgow, smanettava sopra beat hip hop pitchandoli in slow-down fino a farne uscire fuori qualcos’altro.

Ho ascoltato per la prima volta “Sunburst” nel 2010. La prima impressione fu quella di cosa cazzo sta suonando dentro questo disco, che finì per tirarlo fuori dal lettore e lasciarlo appassire sopra il desktop. Poi col tempo, gradualmente, ci si ritorna, che finisci per capire che dentro quell’EP lì c’era il germe di tutto il cambiamento che da un paio d’anni ormai sta scuotendo dall’interno la scena dell’electro bass che piace a noi.

 

E così, adesso che la rete pullula di gente nuda o in calzamaglia che gioca a ballare “Harlem Shake” di Baauer come fosse l’Hully Gully, e YouTube è pieno di canali interamente focus on, il suono prediletto e imboccato anche dalle vie del mainstream è ormai quello della trap. Beats di scuola hip hop per l’appunto, a 80bpm e infarciti di loopponi vocali. E il buon Rustie non è certo tipo, non lo è stato mai, da rimanere indietro.

Viene fuori oggi il primo singolo che anticipa il nuovo lavoro dello scozzesino rampante. A due anni da “Glass Swords” era pure l’ora che arrivasse qualcosa di più sostanzioso che qualche semplice remix o mixtape spacciato sulle frequenze della BBC. Ma per ora ci si continua a mantenere sulla distanza breve. Questa “Slasherr” non andrà nient’altro che a fare coppia con un lato B, “Triadzz”, in uscita il 18 Marzo prossimo per la Numbers.

Rustie che pedala sulla nuova o forse sempre solita strada, e che supera a 130 orari sulla destra chiunque altro gli stia a timone. Synth spaziali, cassa che gioca a fare la schizzata, il mood epico e da stadio, tamarro quanto basta per garantire un’esplosione anche senza un drop assai magniloquente.

Insomma, domani parte il tour mondiale (4 Maggio live al Tunnel di Milano, segna), nel frattempo verrà fuori anche “Triadzz” e forse pure qualcos’altro di più sostanzioso. Settate le coordinate e la macchina del tempo. Magari adesso che Rustie s’è deciso a tornare in pista, ci si ritrova nel 2020 senza capirci un cazzo.

Marcello Farno