C’è Dean Blunt in Italia, wow!
Nella mappa della scena elettronica più distopica e alternativa, mr Dean Blunt c’è entrato nel 2009, alla sua maniera: con una identità fittizia e aleatoria, utilizzando pratiche comunicative al limite del situazionismo fuori-tempo-massimo, posando per ambigui ritratti costantemente avvolto in nugoli di fumo che neanche il filtro ‘blur’ di Photoshop sparato al 100%. Assieme alla fida sodale Inga Copeland ha dato vita ad un progetto che è più facile definire come un arcano; uno di quelli sui quali Jodorowsky teorizzerebbe per ore intere Continua a leggere →