miodio

di 2bePOP - 11 giugno 2013

miodioNothing is true; everything is permitted (Hassan I Sabbah)

Mio fratello è figlio unico perché non ha mai smesso di cercare l’ago nel pagliaio.

Io invece ho smesso, da quando m’è calata la vista.

Ho i vasi sanguigni aridi e senza un petalo che sia uno.

Un vuoto a svendere.

Ho le unghie sporche di smalto residuo, sono giorni che le mani mi domandano cura e la sola cosa che riesco a fare e misconoscerle, in un rimando di tempo supplementare come se la circolarità dell’orologio fosse di per se un mandala.

Continuo ad arricciare le sopracciglia in segno di sdegno. Mi basto così, pullulante di scarafaggi e falsamente gioconda, tanto le notizie da quotidiano mi rendono con poco eroica. Ballottaggi e ballettopoli. Poi di certe che bastano da sole a sentirsi salvi: rapina in gioielleria con molotov e spranghe; picconate a cazzo come riso sugli sposi; muschio bianco, che mi riporta al liceo, e maschio bianco, che mi riporta all’obitorio.

Ce n’è di tante.  La notizia buona è la rapina? Anime salve voi che ci sperate. Anime salve che non sparate pure voi, pure voi come me.

Ridiamoci su, in un’esilarante futile beltà. Alterniamo la bianca e volta, le vedove e gli orfani.

Di sentenze di Stato poi non c’è che dire, si vive una volta ma si muore a oltranza. Sragioniamo pure sul calabrese, la notizia, quella che ha diffuso l’altra notizia, quella dell’intesa, in un Paese in cui ogni matrimonio è possibile, purché sia di governo.

Lenti le mie che sono fondi di bicchiere, senza pretese.

Volendo placare l’ebbrezza di spirito non resta che cambiare sempre argomento. Al Miami si, ci son stata. Una figata. Forse un po’ caro? Ma no alla fine support, io sottoscrivo, c’era Appino e i leggins a strisce b/n, c’era la sicurezza incallita all’ingresso e la Pravo a gogòcce, erba distesa come gli animi che vedevo, mimangi, miami, miscrivi, mipensi, ma quanto mi pensi? C’era la notte puntuale e le navette fin troppo, c’era la birra chiara e le bionde chiarissime,  Baronciani e Giorgia a parlare del toro, c’era Romy e il vetro lasciato fuori, Fortuna e Maria Rosaria a farsi fottere il drink, Dario, Ester , Lorenzo e Fabio a spartirsi i chilometri, c’era Betta e il disagio intestinale, c’erano casse e cose, luci settate e ombre infette.

C’ero io, miope, in mezzo al pagliaio. Distesa.

Laura Migliano