I ritorni di fiamma fanno vedere le sterline
di 2bePOP - 14 gennaio 2013
Un’idea contemporanea di business? Il passato. Del resto un mondo che non riesce a scorgere il futuro si guarda le spalle. E l’industria discografica ne trae profitti, oggi come ieri. Ecco i numeri.
Parecchie sterline. Un mucchio di denari per far fare pace alle star con i propri ex migliori amici. Non si sa se le label siano rimaste influenzate da C’è posta per te ma di sicuro hanno visto giusto. Il fatturato delle reunion del 2012 è palesemente corposo.
Simon Reynolods ne ha tratto un buon libro su questa Retromania appunto. Tra l’altro poggia la sua analisi su un aspetto semiotico che ha sintomi tali da ipotizzare una malattia mentale collettiva. La nostalgia è un disturbo clinico infatti. Malinconia di ciò che è stato e non di ciò che sarà. Che la corsa ad abiti vintage, al vinile e tutto il resto sia quindi un disturbo della personalità? Un principio di irrazionalità c’è se la gente compra dischi di plastica che sono stati registrati, invece su archivi digitali e non analogici quindi. Si tratta di alta fedeltà alla moda, tutto qua; però ci si rintracciano anche delle plausibilità: nell’era del mp3 è il cd ad essere un feticcio e i colossi dell’industria di settore, in più, hanno compreso che un vinile non si può duplicare tramite pc.
Comunque la si metta sono loro a reggere i fili di questo teatrino. E l’affare è redditizio. Si parlava di cifre poco prima? Eccole qua.
I campioni degli ultimi mesi sono i Take That: la band per ragazzine ormai trentenni ha fatto sognare le signorine e le signore, riprendendo temporaneamente Robbie Williams con sé, accaparrandosi ben 130 milioni di sterline.
Il loro equivalente per ragazzetti ormai costretti a radersi quotidianamente (ultimi trend da barba lunga esclusi), ovvero le Spice Girls, succedanee, meno da modernariato e con tanto di sonoro, della nostra Edwige Fenech, han fatto una bella comparsata olimpionica, sotterrando l’ascia di guerra e lasciando i mariti a casa, portandosi un malloppo corposo in cambio, ovvero 25 milioni di sterline. Non male per una botta e via. Viva lo sport dunque.
Anche Graham Coxon è tornato a giocare in squadra con i Blur, e il team ha ottenuto un premio partita di ben 15 milioni del conio inglese. Un gioco meno sporco, il loro, ma che comunque prevede un solo cartellino e tutt’altro che giallo o rosso: quello da timbrare tra i redivivi.
Seguono gli attesissimi Stone Roses e il revival dei 90, che torneranno di moda a brevissimo, con 10 milioni all’attivo in 12 mesi, ovvero dodici mensilità cospicue, con tanto di tredicesima e quattordicesima laute.
I Madness non hanno certo la stessa forza e mettono nel proprio panierino giusto la metà. Mentre per i Simple Minds le sporadiche apparizioni valgono 3 milioni di monetine, anche se non è un’elemosina a dire il vero, anzi…
La barzelletta sono i Sex Pistols, visto che Glen ha dichiarato al sottoscritto di odiare Rotten, fin dagli anni 70, e di non rivolgergli la parola se non per lavoro; gesto ipocrita che porta alla band, però, un paio di milioni di falsità. E la grande truffa del rock continua.
Per chi ne volesse un altro paio, allora basta esclamare Pulp, con giusto un milione e mezzo di puppi; mentre gli Happy Mondays ne ricevono la metà tanto per essere felici e uniti anche gli altri giorni della settimana.
In tutto questo, un mio amico, famoso per questioni culinarie attinenti alla carbonara, ha ricevuto un ottimo consiglio: gli hanno detto di smettere di cucinarla per un po’, in modo da poter poi rimettere in tavola il piatto tra un paio d’anni come la reunion della carbonara. E sarà un successone ovviamente. Riuscirà, però, il nostro eroe ad astenersi? Vediamo di che pasta è fatto.
Stefano Cuzzocrea