E una dura pioggia cadrà (su di noi e sulle nostre anime)
di 2bePOP - 23 aprile 2013
(In loving memory of Richie Havens, 1941-2013)
La vita è una danza nel cratere di un vulcano: erutterà, ma non sappiamo quando. (Mishima)
il blues è una musica di acqua dolce e di lacrime amare, mi disse un vecchio in un pub irlandese. Stavano suonando una canzone di Rory Gallagher, un vecchio organo vox sibilava nelle retrovie e c’era aria di disfacimento un po’ ovunque. Pioggia fina di quella che ti entra nelle ossa fino a raggiungere il tuo intimo climax.
Basta poggiarci sopra un paio di pinte e il più è fatto. Il blues è la musica dell’anima, dicono. Ed è una musica caratterizzata dal fluire, di sentimenti rabbiosi, di note, così vicine e così lontane. E’ acqua calda, è una palude di emozioni e di ricordi.
La prima volta che ho ascoltato il blues non l’ho capito. Ho sentito che c’era qualcosa di spirituale, un fuoco che dentro di me attendeva una nuova fiamma, e la scintilla era data da una nota di chitarra.
Catene, catene che stringono le anime passate, quelle che saranno e che siamo stati.
“Ramón, he drives a four wheeled cart, His plow it cracks the hardened sod, A fourth of which he grows for God In a land that God’s forgotten, A land that God’s forgotten.” (R.H.)
E’ strano che nel nostro Paese, con tutto quello che succede, nessun artista abbia scritto un nuovo blues. Forse sono io che non sono capace di sentirlo, forse dovrei cercare tra le frequenze dell’hip hop. Dobbiamo abbandonare le chitarre, dobbiamo smettere le armoniche e le batterie e sposare il nuovo verbo della libertà e della religione.
E’ politica, il blues oltre ad essere un genere religioso, spirituale è una musica politica e la politica la fanno i grandi. I grandi elettori e i grandi coglioni.
Noi siamo piccoli, roditori da cantina, nostalgici amanti di tango e di blues, che danziamo come anime fatate in una notte mediterranea, senza redenzione, senza stupore e senza cartine al tornasole.
Il re è morto, viva il re! E il blues è più vivo che mai, nei nostri cuori…
Buon proseguimento di serata su rete 4, tra poco trasmetteremo il film per il ciclo i bellissimi “la notte dei morti dementi”, buona visione!
“Camminerò nel profondo della più profonda e nera foresta, dove la gente è tanta e le loro mani sono completamente vuote, dove i proiettili avvelenati contaminano le loro acque, dove la casa nella valle incontra la umida e sudicia prigione, dove il volto del boia è sempre ben celato, dove brutta è la fame e dimenticate son le anime, dove nero è il colore e zero il numero, e lo dirò, lo penserò, lo pronuncerò, lo respirerò.” (Bob Dylan)
Dario Greco