BUIO please, the mixtape…
di 2bePOP - 7 gennaio 2013
Se è pur sempre vero che ogni scarrafone è bello a mamma sua, trovare il tempo e le parole giuste per scrivere di una cosa che ci è sbocciata prima in corpo e poi in mente, poco più di dodici mesi fa, è difficile quasi quanto provare a spiegarvi genesi & (s)fattanza di un nome così, che suda eleganza e oltraggio. Soca Beat, che apparentemente non sa di niente, oppure forse sa di troppe cose, è un contenitore, un format, più pragmaticamente un’ora e mezza alla settimana di spaccio e delirio radiofonico sulle frequenze, storicamente distorte e avant-pop, di Radio Ciroma.
Una drogheria del suono altro ci piace pensarla, sui cui scaffali trova posto la nebbia di Bristol, l’ansia di Londra, il massive beat di Berlino e la ghetto community di NYC, e tutte le altre produzioni che sbocciano nell’aria di una cameretta qualsiasi per finire poi dritte nella vetrina dell’ethernet. Party o velluto poco importa, basta che sia suono capace di pettinare e fare ancora battere le nostre malate e maledette coronarie al ritmo giusto.
Sta di fatto che in questa nuova seconda stagione, per arricchire la faccenda, abbiamo servito la palla al balzo a un po’ di producer, dj e selecta (o chiamali più semplicemente amici) per costruire assieme all’archivio delle nostre svarionate, una raccolta parallela di mixtape esclusivi da regalare ai nostri ascoltatori tra il caos e l’ansia da prestazione del weekend.
Ultimo protagonista arrivato nella famiglia dei SocaLa è Robert Eno. Se bazzichi la scena di Cusè già da un paio d’anni, inutile stare qui a sprecare righe. Altrimenti, ti basti sapere che era una delle menti dietro il fu progetto Partyzan, e ora vive a Roma, dove continua a tirare in aria feste bomba e dj-set eclettici al grido di Ciao Troie e Favelas Bellavista.
Un’ora di mixato una, a cavallo tra un po’ di geometrie e disegni di scuola tech & bass.
BUIO, please.
Marcello Farno
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