_Underpop è il nuovo contenitore di una Firenze che ha passione per il futuro
di 2bePOP - 5 novembre 2013
Passione. È inutile negare che oggi siamo tutti dei poveri Cristi e che sia, spesso, solo la passione a spingerci verso il domani. Difatti, sebbene io non abbia molta voglia di scrivere, ultimamente, penso che oggi sia il caso di farlo. L’occasione è una nuova rassegna. Il titolo, del resto, ha un valore semiotico molto simile a quello di questo stesso sito. Cosa hanno in comune il nostro 2bePOP e il contenitore fiorentino chiamato _Underpop che aprirà i battenti il prossimo mercoledì 6 novembre al Tenax?
In primis Andrea Mi, la cui firma ha spesso avvalorato queste pagine di suoni, visioni, amicizia, competenza e ovviamente passione e che lì farà da dj resident e da (co)direttore artistico.
Ma non si tratta di nepotismo, assolutamente no: lui è l’incarnazione di un desiderio che la costanza sta tentando di realizzare, oltre che testimone vivente che le città non sono di chi ci nasce ma di chi le vive; arrivato dal Salento, 30 anni fa, nel capoluogo toscano ne è diventato parte integrante e motore culturale, tant’è che suo figlio è nato lì ed è un fiorentino doc, nonostante la Puglia non sia troppo distante dall’Africa.
Ma c’è comunque dell’altro: _Underpop vuole essere, come da proprio manifesto, un contenitore fatto da “quegli artisti che per vocazione e attitudine stanno scrivendo oggi la musica che ascolteremo domani. Visionari capaci di immaginare suoni che non abbiamo ancora ascoltato, in grado di scovare nel passato influenze originali e solide radici per proiettarle immediatamente in avanti nella linea temporale. Produttori, dj, musicisti, artisti multimediali che, nella diversità dei linguaggi e degli stili espressivi, hanno in comune un coefficiente d’innovazione che li fa emergere, nettamente, dalla media dell’industria musicale di oggi”. Tutte motivazioni che fondono lo scopo di quel palco con quello dei caratteri che riempiono le nostre colonne.
E a proposito di colonne portanti: il primo eroe tra quelli di questi mercoledì fiorentini è Kode9. Un dj, certo, ed anche un producer che ha forgiato il passaggio da u.k. garage a dubstep andando finanche oltre, verso il future garage e le altre declinazioni della bass music sfornando hit e nuovi artisti dalla sua label, quella Hyperdub che ha scritto i capitoli discografici salienti nel definire gli ultimi 10 anni dell’elettronica mondiale. Magari adesso nessuno dice più che sia lui a celarsi dietro il suo figlio prediletto, quel Burial che continua a dividere il pubblico, ma questo è gossip. Di Steve Goodman (vero nome di Kode 9 all’anagrafe di Glasgow) ciò che si conosce meno è il suo ruolo da ricercatore nell’ambito della sociologia e dei nuovi media per la University of East London, o il fatto che sia autore di un libro fondamentale come ‘Sonic Warfare’, uscito per MIT Press e dedicato all’indagine del rapporto tra il suono e l’ecologia della paura. Senza contare il suo laboratorio con alcune sedi italiane dello Ied che in questi giorni ha dato vita alla colonna sonora ideale per la città di Torino, composta a più mani assieme agli studenti, che fa parte di un progetto transmediale legato a doppia mandata con l’edizione del Club To Club 2013, ai nastri di partenza giovedì 7 novembre.
Ecco un altro punto di contatto con la coerenza di _Underpop: “Nella programmazione troveranno posto concerti e dj-set ma anche mostre e talk, perché non vuole essere semplicemente un appuntamento da club, ma un progetto corale con una natura cross-mediale; attraverso il lavoro in rete di grafici, artisti, designer digitali e nuovi storyteller vuole trovare un modo realmente contemporaneo di fare comunicazione: privilegiando la ricchezza dei contenuti, la ricerca di chiavi inedite, la sperimentazione dei formati e l’orizzontalità delle connessioni”.
Insomma noi siamo con loro. Ci portano su quella traiettoria le stesse passioni. E poi i poveri Cristi credono ancora ai miracoli. Altrimenti non saremmo ancora qua a spendere caratteri.
Stefano Cuzzocrea