In principio era la Visione e la Visione era presso Diana Vreeland
di 2bePOP - 3 gennaio 2013
Se si scrivesse la genesi dell’editoria di moda in molti non tarderebbero a condividere questa versione; inalterato credo di una religione che fiorisce, nel tempo, tra le pagine patinate confezionate dai nuovi redattori. Seguaci, nonché eredi, dello sforzo creativo di Diana Vreeland.
Icona di stile ma prima di tutto giornalista impegnata, che nel ventesimo secolo è riuscita a sovvertire le sorti del fashion system guadagnandosi l’appellativo di imperatrice della moda e facendo del suo mantra «L’occhio deve viaggiare» la necessità di più generazioni. Nascevano così gli shooting concepiti in giro per il mondo, in atmosfere in bilico tra il reale e la fantasia, capaci di regalare ai lettori il gusto di una narrazione prettamente visiva. Dapprima raccolti nelle pagine della rivista Harper’s Bazaar della quale è stata editrice e, successivamente, all’interno di quella che oggi viene riconosciuta come Bibbia della moda, ossia Vogue America, dove è stata capo redattrice dal 1962 al 1972.
Ebbene sì, la moda raccontata dai nuovi fashion editor non inizia e non si ferma al rigoroso caschetto di Anna Wintour (attuale direttore) ma ritrova le proprie origini nella genialità e originalità della Vreeland. Impegnata a fuggire dalla noia e dalla banalità su strade, che in poco tempo l’avrebbero confinata in una nuova realtà, prive di regole ed etichette e così lontane da non essere esposte agli scandali.
È stata, difatti, l’imperatrice della moda a sdoganare il bikini e i blue jeans, o più semplicemente a contribuire all’accettazione della donna nel mondo del lavoro. Senza scadere, però, nell’isteria del preponderante femminismo del secolo. Ha lanciato star come Lauren Bacall, Twiggy, Brigitte Bardot, così come talentuosi fotografi del calibro di Irving Penn e di innumerevoli stilisti ai quali ha lasciato spazio tra le pagine di Vogue.
Scelte destinate a candidarci come eredi delle sue visioni, eternamente esposti, e grati, al mito di Diana Vreeland.
Lidia Passarelli