R come Roarrrr
di 2bePOP - 30 dicembre 2013
Roma Termini 1997 arriva il treno biglietto rigorosamente falso gomma-pane e biro facile per i nazionali Domestozz per gli internazionali Como-Lugano e Lugano Como e che problema c’è? ma stavolta Roma è diversa Roma ora sono un ometto ho diciannove fottuti anni sono salito per fare le cose per bene Roma non è più Federica non è più manifestazioni a pugno chiuso non è Torre a Casal de’ Pazzi non è più cannette di tetra scrauso nel parcheggio della Nomentana Roma adesso è ruggito Roma è Really Roarr Roma è Sociologia sulla Salaria è Reggae a manetta sulla 128 verde acqua di Serpico che mi viene a prendere e ne fa una e mi insegna chi è Sizzla e chi è Yabby You e chi è Killer Miller basta Nick Cave e Sonic Youth e tristezze intellettualoidi Roma è semplice Roma è grande Roma è borse di weeda dimenticate sullo scooter per una notte intera e ritrovate l’indomani per intercessione di Jah Roma è nero carta oro del Tufello è Lunedì al Batucada è mille chilometri al giorno con la Micra comprata grazie all’afgano è boxe con Giancarlone al Sisto V che urla a Nosferatu a Bob Mallo io all’età vostra magnavo er ferro e cacavo er foco e io a ridere nel vedere ‘sto centurione romano dell’Autonomia Operaia o di ciò che ne resta che non si da pace di com’è possibile che con tutte le canne che mi faccio glie li meno tutti i suoi pupilli sul ring tutti dar Pecora ad Alberto al rumeno Ioan Roma è il Prete a casa che mi parla di Fiermonti e scommette su di me quando non rischiamo di metterci le mani addosso e facciamo gara di trazioni alla sbarra e dopo ne fa mille e il Loffio che torna sempre dall’India invece ne fa duemila ma Getz che è molto calmo ne fa tipo tremila che le Aulette Blu le dovevano chiamare Verdi e Ion che non ne fa manco una ma è come se ne facesse quattromila con Canevacci che ci spiega l’antropologia culturale ma noi che ci concentriamo su Sociologia del Grande Puffo e i 30 sul libretto che fioccano Roma è Cicciuzzu che quando tiro il freno a mano e metto la marcia indietro di fronte ai caramba e riparto sgommando senza patente nella direzione opposta dopo la prima street parade mi urla cazz’i catanisi tu si pacciuuu nettuuuu e io tranquillo tanto sono senza patente Roma è Tony C che guida con Anthony B accanto e gli occhi che bruciano come tizzoni mentre io dirigo il traffico ma non sono un pizzardone Roma è Elisan che mi chiama Puggile Roma è Mrrrr che arrampica e ne fa seimila e tiene alto il gonfalone mentre disserta di hobos e di Toennies Roma è io e Attila che andiamo a tagliare gli special con Buju B e le guardie che ci fermano e noi che facciamo numeri meglio di Mandrake e Duccio B che ci benedice e Lella che prega in silenzio Roma è Sprangle che un po’ ci ammira ma un po’ si preoccupa e si lamenta e ci fa le paranoie perchè è già papà Roma è noi che l’Africano è nostro e le sue donne fidanzate amanti amiche pure Roma è noi che viaggiamo euforici verso la fine più sonora Roma è il Profeta che profetizza bene ma non del tutto e Gab che ci invita a fare gli hippies a Perugia Roma è la dance hall eterna che ci aspetta come le perle i pescatori Roma è Gramigna che nasce cresce e muore anche se non dovrebbe è Horace Andy il narcolettico che mi scambia per giapponese Roma è capezza d’argento al collo e tatuaggi fatti al Forte con la Eight Ball e Fuck The Cops Anyway che m’ha portato più sfiga di Nietzsche Roma è risate e risse e partite contro la Skandalosa e legamento crociato sinistro che mi abbandona per la prima volta Roma è festeggiamenti di compleanni a Villa Ada con la ‘mbusta che vola di mano in mano e Lollo B che sghignazza e Alex Britti che schiva e shoccka Roma è Muhammad Alì il mio prode pitbull che se la comanda uscendo di casa da solo senza sbranare nessuno mentre io pranzo al 32 e quando lo recupero lui fa amicizia con Valerio Mastrandrea alla Libreria Internazionale di Valerio Marchi- RIP-che mi insegna cosa vuol dire la parola tracimare Roma è sassi sulle guardie quando caricano per Ochalan e io tolgo un sanpietrino dalla testa di un argentino come se fosse un film con Ncot che passa con la borsa traboccante caramelle di porfido Roma è scontri contro Haider a San Pietro è la compagna che salvo dai detriti umani del crollo di un cordone Roma è scontri a Ponte Galeria che dopo i calci che ha preso un celerino chiama l’amico suo e mi fa sparare coi lacrimogeni nuovi quelli nuovi a forma di lattina su un ginocchio e io che piango e non capisco perchè io sono invincibile perchè cazzo piango ah piango perchè appunto sono lacrimogeni ma ora devo smettere e col ginocchio bucato vado al posto di blocco che ci aveva fatto depositare caschi catene e bloster a riprendermeli e l’elicottero ci passa sopra come un avvoltoio e quelli che ci avevano detto di tornare a recuperarli non ci sono più e gli altri omini blu mi dicono tu stai fuori prendi i caschi e le tue cose e scappa veloce che noi nun t’avemo visto Roma è Adriana che cucina è cene dappertutto sempre ospiti e ospitali Roma è Skatalites dal vivo prima che ne muoiano un paio è Assalti sempre nelle orecchie e nel cuore è Recupero Koatto che pompa quando vogliamo cambiare sentirci più scemi Roma è il week end a Martignano in canoa con Lollino e noi che sembriamo Invisibili ma siamo davvero eclatanti Roma è nessuno che ci ferma se non per darci il cinque e dirci Beeeelllla Roma è ladri che entrano a casa e lisciano 20 milioni per rubare 400 mila lire al Poppido Roma è noi che l’anti-stato ci piaceva così a ritmo di Reggae col cervello fottuto il bit al posto del battito e il cuore sempre in gola e cocaina mai solo adrenalina e fratellanza Roma è ROBBAFORTE niente invidia e solo gioia di vivere è voglia perenne di far saltare l’Impero con la parlata scaciata a furia di joints per poi seppellirne le macerie sotto due mega subwoofer Roma è Micro Minchioni col cardigan che li facciamo diventare uomini e loro che invece credono di esser diventati dei e Branchi invidiosi che sanno cantare ma non sanno campare è risate in faccia alla morte al destino alle convenzioni e ai calcoli Roma è noi sempre a dare il vantaggio a tutti sul Typhoon che fa 120 all’ora è freddo sul Ponte delle Valli e viaggi in autostrada quando sparano a Carlo Giuliani gonfi di insalata come nella barzelletta di Paolo Rossi è soldi che non riesci a contarli Roma è scene a Caltagirone che manco in Romanzo Criminale è che poi dopo Arezzo Wave apriamo Brotherz ‘n Biz per vendere street wear ma dura un mese e mezzo Roma è fascisti e comunisti che a parte il distintivo fanno le stesse chiacchiere e le stesse mosse Roma è alla fine la maledetta falopa l’altra faccia di San Lorenzo il Pidocchio e i suoi sgherri è io 6,35 solo contro il mondo e Ricky che mi chiama da giù e mi chiede se ho problemi dimmelo che risolviamo tutto Roma è in culo te c’entra ‘ntesta no Roma è me che rispondo ma no tranquillo io sono G come Great come Genius come Grande Coglione e allora muoia Glooka con tutti i filistei Roma è basta perdiamo tutto soldi salute stima e gloria e libertà mi sono annoiato così è troppo facile ora se non mi ammazzano salgo a Milano e cambio vita prendo un treno si però c’è un controllore io fatto di crack da una settimana lo tiro giù a Fidenza casca tipo tartaruga mi allontano con passo da pugile ma nessuno mi ferma e non ricordo come ci arrivo a Milano e sono passati sette anni dal treno per Roma che adesso non è più Roma adesso è Milano il business è cambiato stavolta faccio il bravo faccio il creativo imparo ad accendere un computer e riconquisto il mondo smetto con le cose storte e divento una personcina seria come John Fashanu nelle gags della Gialappa.
Eh già.
Faccio proprio dei sogni strani, soprattutto quando non prendo sonno.
Gianluca Vittorio
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