Lezioni spirituali per giovani hipster #79

di 2bePOP - 16 aprile 2013

dario_greco“Arrestato il proprietario di un lounge bar di Cetraro. La televisione del suo locale non era sintonizzata su RTL 102.5″ (m4)

Era un bel po’ che non mi sedevo a riflettere, a scrivere e ad ascoltare musica. Non è importante cosa sto ascoltando (Nick Cave) e non è importante nemmeno ciò che penso. Quando hai 35 anni di quello che pensi tu non gli frega niente a nessuno. A meno che tu non sia Dante Alighieri.

E io non sono Dante Alighieri. Sono uno sfigato che tenta di sopravvivere e di non fare la figura dell’allocco. Ho smesso la pretesa di essere qualcuno e di stupire le persone. Non è quello lo scopo. Almeno per me. A diciassette anni, giubbotto di pelle, stivali western e walkman sony nelle orecchie me ne andavo in giro per le strade della mia città convinto che avrei lasciato il segno. Da qualche parte. Facendo pipì, suonando in una rock band, che differenza fa?

Ascoltavo molto rock americano, nel mio walkman sony, e lo faccio ancora. Ho tentato con scarso successo di occuparmi di web marketing, io che a mala a pena riesco ad occuparmi di me stesso e delle persone che amo. Leggevo, quasi per spirito di contraddizione, come se fossi poggiato sopra un jukebox all’idrogeno diretto verso il Nowhere “Lezioni spirituali per giovani samurai” di Mishima. Da giovane avevo sempre snobbato Mishima. Mi stavano sul jazz anche quelli che lo citavano e se ne gonfiavano il petto. Io leggevo Burroughs, Kerouac e qualche volte, quando ero molto depresso Kafka.

Suonavo nella peggiore rock band della città, e ne ero fiero. Facevo anche un programma in radio, e anche di quello ero moderatamente fiero. Scrivevo lunghi racconti ambientati in una periferia silenziosa, e no!, di questo non andavo molto fiero. Sentivo nell’aria strane cose, jazz, etnica, metal, hip-hip, ed io? Classic rock. Jeans neri, occhiali scuri da ego-maniaco e la certezza che prima o poi avrei avuto ragione. Nel non convertirmi ai cd. Avrei avuto le mie ragioni. Nel correre lontano da qui. Avrei avuto le mie ragioni. Tramps like us, baby we were born to run!

C’è un passaggio di Mishima che mi ha colpito molto. Non so se lo ricordo bene. Sto seguendo un corso di Content Marketing on line e a volte tendo a confondere le cose. Poi questo dannato Nick Cave sciorina di un’ipotetica e redentiva Jubilee Street, ragion per cui fate voi: le chiacchiere stanno a zero e il conto il banca pure. E Spotify è l’argomento hot del giorno.

La prima cosa che ho pensato è: qualcuno doveva pur dirlo. Solo che non ricordo con esattezza che cosa. Ah, hai avuto una bambina? Felicitazioni. Io ho avuto un attacco di ansia ieri, ma nessuno si è degnato di farmi gli auguri, gli stronzi!  Ho smesso di bere e di fumare, tra gastrite e guai vari, ma in fondo non m’importa.

Il mondo è pieno ormai di solid air e di solidi stronzi. Mi ci metto pure io. Non ho ancora voluto mettere la testa a partito (sì, ma quale?) e a pregare.

“Viviamo in una società angusta, tentando di non entrare in conflitto tra noi, di armonizzare i nostri egoistici interessi per vivere piacevolmente. E tuttavia nel nostro animo vive una segreta insofferenza per questo tipo di morale, soprattutto nei periodi in cui la pace dura da lungo tempo a causa di un governo democratico.” (Mishima)

Porto pazienza e tento di risalire la china. La primavera è arrivata ed è giunto il momento di gareggiare in strada, dribblando le buche che il buon sindaco non ne vuole sapere di aggiustare! In debito di ossigeno e di irriconoscenza e col vento dritto in faccia. Contro.

Dario Greco de Le origini del male